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Fondi di caffè per allontanare metalli pesanti

Dalla vecchia pratica di origine mesopotamica della lettura dei fondi di caffè quale arte divinatoria fino ai loro più recenti utilizzi nel giardinaggio, nella cosmesi e in molti lavori domestici questi prodotti di scarto potrebbero costituire una fonte a costo zero per filtrare i metalli pesanti dalle acque reflue.

Già da tempo gli scienziati avevano individuato nei fondi di caffè una ricca fonte di sostanze antiossidanti salutari; infatti in essi sono contenuti molte sostanze tra cui acidi grassi, amminoacidi, polifenoli, polisaccaridi e minerali che potrebbero essere utilizzate nell’ambito dell’industria alimentare e nel campo degli integratori alimentari.

Altri studi sono stati effettuati per produrre carburante ecologico dai fondi di caffè da cui vengono estratti, tramite distillazione sotto vuoto, gli oli tramite un opportuno solvente come esano, isopropanolo, una miscela dei due, eptano, ottano o etanolo. Tuttavia l’elevata viscosità e l’elevata acidità dell’olio ottenuto ne impediscono l’utilizzo senza un adeguato trattamento preliminare.

Risale a pochi giorni la notizia che alcuni ricercatori hanno ottenuto una schiuma viscosa utilizzando fondi di caffè e silicone che è in grado di trattenere alcuni ioni di metalli pesanti come quelli di mercurio e di piombo dall’acqua stante la presenza di ioni derivanti dai composti presenti.

La schiuma è stata ottenuta mescolando i fondi di caffè con una piccola quantità di zucchero in una soluzione di polisilossano utilizzando il polidimetilsilossano quale tensioattivo; il materiale ottenuto, dopo un certo tempo, necessario per far avvenire una polimerizzazione, viene immerso in acqua calda per solubilizzare i cristalli di zucchero. La schiuma spugnosa così ottenuta che contiene circa il 60-70% di fondi di caffè è stata testata immergendola per 30 ore in una soluzione contenente ioni piombo e mercurio a concentrazioni variabili.  Si è rilevato che la schiuma è in grado di assorbire gli ioni piombo in ragione di più di 5 volte del suo peso e ciò potrebbe consentirne un’applicazione su larga scala.

Gli scienziati stanno ora studiando sia metodologie per rimuovere ioni metallici dalle schiume in modo che queste possano essere riutilizzate che sistemi per rendere queste schiume biodegradabili

fonte chimicamo.org