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Barista di Ventimiglia fa sconto al caffè da asporto ai no vax

Dal 10 gennaio i non immunizzati non potranno più sedersi al tavolo neanche nel dehors. L’Imperiese ha una bassa percentuale di vaccinati,il 53% contro il 78,7 dell’intera regione

“Dal prossimo 10 gennaio o, comunque, da quando i non vaccinati non potranno più sedersi a un tavolo, neppure nel dehor, ho deciso che applicherò uno sconto sulle loro consumazioni da asporto, perché mi sembra giusto, visto che non potranno usufruire di un servizio completo”.

A parlare è Sonia Oliverio proprietaria di una caffetteria in centro a a Ventimiglia.

    La donna non è vaccinata, ma nel rispetto della normativa sanitaria effettua il tampone tre volte a settimana per poter lavorare. “Ho deciso che metterò il caffè a 80 centesimi, anziché un euro e farò sconti anche su cappuccini e bicchieri di latte. Abbiamo avuto un’alluvione (nell’ottobre del 2020, ndr) e il lockdown e mi hanno aiutata tutti: vaccinati e non vaccinati.

    Prima il non vaccinato non poteva prendere il caffè all’interno del bar, ma solo fuori o al bancone; ora neanche più al bancone; e presto neppure seduto nel dehor. Mi sono messa nei loro panni.
La vita è già triste così, perché levare pure la possibilità di bere un caffè? Sembra di tornare negli anni ’40 del secolo scorso. Non è possibile che una persona paghi le tasse e gli venga negato di sedersi in un bar. Lo mettano obbligatorio il vaccino e lo farò anch’io – ha detto -. Non sono contro i vaccini, ci mancherebbe. Ho vaccinato entrambe le mie figlie; io stessa mi sono vaccinata contro diverse patologie, anche a pagamento. Però fatto una volta, dura per sempre o per tanti anni. Se c’è un’epidemia di vaiolo sono protetta, ma non è possibile che ci si debba vaccinare ogni quattro mesi”.
 L’imperiese ha una percentuale di vaccinati bassa, pari al 53% contro il 78,7% dell’intera regione. 

fonte :ansa.it