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Perseverare è diabolico ma ti fa vendere

Perseveranza!!!
Non saprei se la #colpa e della #sfortuna o della #crisi ma mai a se stessi. Io credo invece che la maggior parte dei #mancati #successi sia dovuta ad una carenza strutturale della nostra parte #organizzativa e #caratteriale: carenza di #perseveranza. Eppure la #storia è intrisa di storie di grandi uomini che hanno vinto nella loro vita grazie al non mollare, al non rinunciare nonostante la pioggia di critiche che arrivano sempre copiose quando qualcuno intende fare della propria vita un capolavoro. Basterebbe leggere le autobiografie di Abramo Lincon, Carla Fracci, Josè Carreras, Alex Zanardi o sapere che il primo vero ruolo in un film, Dustin Hoffman l’ha avuto a 32 anni e Stallone addirittura a 38 per convincersi che per riuscire nella vita bisogna essere perseveranti. Non basta avere una #Laurea o essere simpatici ed affascinanti, è importante avere questa marcia in più: bisogna saper tener duro quando le cose si mettono male e i problemi sembrano affliggerci. In quei casi basta una conoscenza sommaria delle cose da fare e sapersi vantare con coloro che dalla riva ci ammirano, basiti, per tanta bravura! Nella scala per raggiungere il successo, la perseveranza è sempre l’ultimo “scalino” da superare e questo è un vero peccato; se fosse invece tra i primi da salire, migliaia di persone non butterebbero letteralmente dalla finestra anni di vita e sacchi di soldi: si dice infatti che meno del 20% delle persone iscritte all’università otterrà una Laurea, quindi l’altro 80% che fine fa? Smette dopo una settimana, un mese o una stagione? Neanche per sogno, solo il 20% di questo 80 lascia la facoltà tra il primo e secondo anno, mentre il resto arriva di media a percorrere 8/9 decimi della strada da percorrere il che equivale a 36/48 mesi o, se preferite, a circa 1100/1450 giorni, per poi alla fine rendersi conto che quel “ramo” non gli si ad-dice, che in quell’ambito “O hai delle spintarelle o non esci”, che i “prof” ormai ce l’hanno con lui…”Balle, tutte balle!” diciamo io e quelli che hanno tenuto duro, che hanno stretto i denti senza gettare la spugna e che, soprattutto, hanno abolito dal loro vocabolario la parola RINUNCIA sostituendola con PERSEVERANZA. Ecco il vero motivo del loro successo.

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